Da alcuni mesi ormai parliamo del Dvd domestico (quello che si
collega al televisore come se fosse un normale videoregistratore)
e più volte abbiamo detto che grazie ad esso è possibile
portarsi a casa un vero e proprio cinema in miniatura. La qualità
delle immagini è elevatissima, nemmeno lontanamente paragonabile
a quella delle videocassette, e poi l'audio è registrato
su più canali in forma analogica (Dolby Surround) o digitale
(Dolby Digital). In questo modo si può godere degli effetti
speciali delle sale cinematografiche più moderne stando
comodamente seduti nella poltrona del proprio salotto. Naturalmente
servono i dispositivi adatti: televisore di grande formato, oppure
maxi-schermo retroilluminato o ancora un videoproiettore; poi
servono il lettore Dvd, un amplificatore audio/video Dolby Surround
e cinque o sei casse acustiche. La spesa può oscillare
tra un minimo di sei o sette milioni di lire e un massimo di anche
alcune decine di milioni (vedere il riquadro "La lista della
spesa").
I fortunati che si possono permettere questa spesa, però,
possono rimanere delusi dalla relativa scarsità di film
disponibili, almeno quelli in lingua italiana; l'estate è
passata senza particolari novità da questo punto di vista,
e la prossima ondata di nuovi arrivi è attesa per l'imminente
stagione natalizia. I film in italiano disponibili a tutt'oggi
sono alcune decine (in queste pagine pubblichiamo la tabella con
l'elenco completo), a dispetto di quelli americani che sono ormai
diverse centinaia. Bene, diranno in molti, allora compriamo quelli
americani; è giusto, ma ci sono alcuni problemi. Prima
di tutto i Dvd per il mercato statunitense non hanno la colonna
sonora in italiano, ma solo in inglese e qualche volta anche in
francese; chi padroneggia la lingua straniera non avrà
problemi, e chi è solo un po' arrugginito con l'accento
americano troverà grande aiuto dalla possibilità
di attivare i sottotitoli. Buio totale, invece, per chi l'inglese
non lo parla nemmeno un po'.
Dando per assodata la questione della lingua, c'è il problema
della reperibilità dei titoli. I Dvd americani non sono
venduti ufficialmente in Europa per preservare le strategie di
lancio dei nuovi film, visto che le stagioni "calde"
del vecchio continente non coincidono con quelle d'oltre oceano.
Questo problema, però, si risolve facilmente: su Internet
si trovano decine di negozi "virtuali" che vendono per
corrispondenza ogni titolo immaginabile, basta possedere una carta
di credito. E come se non bastasse ci sono anche alcuni importatori
paralleli che offrono tutta la filmografia americana su Dvd; il
più importante è La Casa Del Disco di Varese (0332-232229)
che ogni settimana ha disponibili le ultime novità non
ancora proiettate nelle sale europee. I prezzi dei titoli d'importazione
vanno solitamente dalle 70.000 alle 130.000 lire (l'elenco completo
è sul sito www.casadeldi sco.com). L'ultimo ostacolo tra
i cinefili più appassionati e i Dvd americani è
a questo punto la protezione regionale. Sempre per evitare che
la circolazione incontrollata dei film vada contro gli interessi
dei botteghini, i produttori di Dvd hanno studiato un sistema
che impedisce ai lettori venduti in Europa di riprodurre i film
destinati all'America, e viceversa (vedere la mappa delle zone
del Dvd). Il risultato è che se si prova a inserire un
Dvd americano in un lettore europeo questo risponderà nel
migliore dei casi con un messaggio di errore, mentre i modelli
più scorbutici sputeranno senza troppi complimenti il dischetto
procuratosi con tanta fatica. E allora? In realtà i produttori
dei lettori non hanno interesse a che questa protezione sia inattaccabile,
pena un calo irrimediabile delle vendite; così praticamente
tutti i modelli possono essere modificati ad arte in modo che
accettino anche i film di "fascia 1" (Usa/Canada) pur
essendo destinati alla "fascia 2" (Europa/Giappone).
Anche in questo caso Internet è una preziosa fonte d'informazioni,
infatti si trovano decine di siti che spiegano come modificare
i vari lettori o che addirittura vendono per corrispondenza i
modelli già "truccati"; il costo di queste modifiche
è solitamente nell'ordine di mezzo milione di lire, da
aggiungere al prezzo base e alle spese di spedizione. Bisogna
stare attenti, però, in quanto non tutte le modifiche sono
facili e soprattutto comportano la perdita totale della garanzia
sull'apparecchio. Inoltre non sempre l'intervento porta i risultati
sperati: molte volte si trasforma il lettore in un modello di
"fascia 0", cioè universale, ma sempre più
titoli si rifiutano di funzionare con i sistemi di questo tipo
(in pratica per i film di fascia 1 serve un lettore di fascia
1, per quelli di fascia 2 un modello di fascia 2 e così
via). Per evitare di incorrere in questi spiacevoli inconvenienti
è bene affidarsi solo a rivenditori di fiducia e a laboratori
specializzati. Noi abbiamo provato a seguire due vie: nel primo
caso abbiamo contattato Buzzi Hi-Fi di Busto Arsizio (0331-632660,
posta elettronica buzzi@mercury.tread.it) che ci ha fornito un
esemplare modificato dell'ultimo modello di Toshiba, l'Sd3107;
nel secondo caso abbiamo seguito le istruzioni trovate su Internet
per modificare "in casa" il Pioneer Dv505 già
presentato sul numero scorso. Entrambe le soluzioni hanno dato
i risultati sperati, però a costi differenti: il modello
già modificato dal laboratorio specializzato costa 1.900.000
lire (contro il prezzo di listino del modello base di 1.350.000
lire), mentre la modifica fai-da-te del Pioneer è costata
solo qualche decina di migliaia di lire (giusto la spesa per un
piccolo saldatore e un po' di stagno) oltre al prezzo di listino
di 1.350.000 lire. Certo la differenza c'è, ma se non si
vuole rischiare di "incenerire" il proprio lettore è
un prezzo che vale la pena di pagare. In queste pagine vi proponiamo
una breve prova del Toshiba modificato e vi spieghiamo in dettaglio
come modificare il modello di Pioneer. Qualunque sia la vostra
scelta, buona visione!
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